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Licenziato: non sei empatico!

L’intelligenza emotiva deve diventare materia scolastica obbligatoria.

E se gli insegnanti fossero valutati sull’Intelligenza Emotiva, quanti rischierebbero il licenziamento?

Arriverà il giorno in cui gli educatori dovranno superare l’esame di “Intelligenza Emotiva” per poter essere assunti, perché dobbiamo mettere d’accordo una volta per tutte il cuore e il cervello.

Per molti secoli la ragione non ha avuto nulla a che fare con le emozioni, si pensava fossero come i cavoli a merenda, da evitare per indigestione certa, persino i grandi Platone e Aristotele ce l’avevano con i sentimenti.

Per loro la ragione era superiore a tutto, figurati alle emozioni!

Oggi per fortuna è dimostrato che se non riesci a sviluppare l’intelligenza emotiva sei un perdente, seriamente intendo.

Allo Yale University hanno condotto uno studio nel quale si afferma che il corpo docente dovrebbe cambiare il metodo educativo inserendo ovviamente le emozioni, oibò!

5 sono le abilità che secondo loro dovrebbero essere acquisite:

  1. il riconoscimento
  2. la comprensione
  3. il vocabolario emozionale
  4. l’espressione
  5. le strategie di gestione delle proprie emozioni

Il professor Galimberti, un italiano che si fa sentire sull’argomento ha dichiarato quanto tutti pensiamo, quasi tutti: I genitori, immersi nelle loro preoccupazioni, trascurano l’apprendimento emotivo”

e continua dicendo:

Oggi troppo spesso l’apporto genitoriale è fallimentare, i genitori non hanno più tempo di rispondere alle domande filosofiche dei bambini, ai loro mille perché, e spesso le parole mancate vengono sostituite da montagne di giocattoli”.

LA CONSEGUENZA E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI

Cresciamo bambini con un tasso di analfabetismo emotivo drammatico.

Galimberti continua “Il rapido appagamento offerto dal giocattolo impedisce ai bambini di annoiarsi. Quando invece dovrebbero trovarsi in situazioni noiose per elaborare poi, in modo creativo, degli stratagemmi per divertirsi”.

Certo insegnare storia e matematica, fisica e letteratura è importante MA senza il saper gestire le proprie emozioni, capire come reagire alle frustrazioni, agli inspiegabili cambi d’umore dovuti all’età di sviluppo, conoscere le pulsazioni del cuore o l’apatia del cuore, come crescono i nostri ragazzi?

Sono sicura che bullismo e altre forme di violenza altrettanto gravi diminuirebbero drasticamente grazie all’apprendimento della IE

CHI PARLA DI INTELLIGENZA EMOTIVA PER PRIMO?

Io prendo in considerazione i due psicologi Salovey e Mayer perché definirono meglio la IE rispetto ai primi studi.

Loro avevano suddiviso gerarchicamente le abilità emotive in 4 categorie:

Poi gli studi si sono approfonditi e hanno aggiunto:

“La capacità di percepire con precisione le emozioni, di generarle e di comprenderle, in modo da regolarle in maniera riflessiva per promuovere la propria crescita emotiva e intellettuale“.

SI PUO’ MISURARE LA IE COME SI FA CON I QI?

Sì, basta fare il test di intelligenza emotiva Mayer-Salovey-Caruso (anche noto con l’acronimo di MSEIT).

In pratica la persona viene messa alla prova sulla consapevolezza del sé, sulla capacità di gestire le relazioni, sul come riesce a descrivere i suoi punti forza, emozioni e debolezze, riconoscere i pensieri negativi e quelli positivi trovando soluzioni e così via.

POI ARRIVA DANIEL E LA SUA IE

Daniel Goleman, il sociologo americano, sostiene che ognuno di noi nasce con una competenza generale emotiva, generale eh non ti credere.

Di fatto, se non vuoi perderla, devi svilupparla e migliorarla con la pratica.

In particolare aveva osservato che il successo o meno di una persona dipendeva solo per il 20% dal grado di quoziente intellettivo e l’80% erano relative all’intelligenza emotiva: consapevolezza delle proprie emozioni, controllo su esse e adattamento alle diverse situazioni, riconoscimento delle emozioni.

Quindi una conoscenza profonda e consapevole di se stessi deve essere accompagnata dalla volontà costante di migliorarsi e dalla fiducia in se stessi, condizione sine qua non per una prestazione eccellente e per affrontare sfide ardue.

È stato inoltre dimostrato che potenziare l’intelligenza emotiva, anche negli educatori, sia particolarmente significativo nel determinare la qualità dello sviluppo affettivo e relazionale nei bambini e nei giovani.

Non credi anche tu che sia indispensabile per la società odierna apprendere queste competenze?

Se vuoi saperne di più leggi il libro di Daniel Goleman “Intelligenza emotiva” sono sicura che lo troverai straordinario.

Questo il link dove puoi acquistarlo a prezzo vantaggioso: https://www.amazon.it/Intelligenza-emotiva-

ciao e buona settimana.

Stefania Doimo Zilio

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