Real Life

La pasta fascista, fermate i webeti

Che ognuno possa esprimere la propria opinione è cosa certa, talmente certa che da quando i social si sono aperti al mondo, come disse Umberto Eco nel 2015 “hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli”. Il risultato è Grease misogino e la pasta fascista. Fermate i webeti, prima che la storia si debba tutta riscrivere.

Che cosa è successo?

Lo storico pastificio La Molisana di Campobasso ha aperto l’anno travolto da uno tzunami mediatico scellerato. Parte tutto da un pensiero che decide di postare all’ora di pranzo, il fotografo Nicola Bertasi, nel quale si infuria con La Molisana definendola “fascista” per il nome della pasta “Le abissine”.

Era forse intollerante al glutine fino a dicembre 2020? Perché non solo molti pastifici riportano lo stesso nome alla stessa pasta, ma è dagli anni Trenta che si chiama così.

La storia de “Le abissine” richiama la conquista dell’Abissinia, attuale Etiopia, durante gli Anni Trenta, sì, siamo in pieno fascismo. La Molisana descrive il prodotto con una piccola storytelling che spiega in modo rapido il riferimento al nome. Nessun elogio al periodo fascista, solo un riferimento storico.

Ora, perché non dare la caccia alle margherite?

Pizzaioli di tutto il mondo attenti: Margherita è un chiaro riferimento a Casa Savoia e quindi grande nostalgia per la Monachia, pure le Mafalde stessa storia o le Tripoline (che richiamano la conquista di Tripoli nel 1912) ma pur sempre fasciste. E scusatemi i ditalini allora?

Hanno costretto un pastificio storico italiano a umiliarsi, capo chino, per la valanga di merda dal sapore altro che littorio, colmo d’odio gratuito.

Pastificio colonialista e pasta fascista, fermate i webeti.

 Travolta da un ineguagliabile sputtanamento l’azienda corre ai ripari

Partita la valanga, l’azienda è corsa ai ripari modificando la scheda prodotto. Nel giro di un batter di ciglia, però, tutti i quotidiani avevano già riportano la notizia e per la Molisana la storia è da riscrivere.

Nello scorrere la time line dell’#lamolisana si legge di quale scure è tinta la gogna. E poi ditemi chi dovrebbe essere censurato: contano o sono ammesse le calunnie, le accuse gratuite, il bullismo e gli inviti di non comprare più la “pasta fascista”?

La Molisana deve dimostrare di essere innocente

La lista dei nomi, pronti a bastonare La Molisana, è lunga e fa specie che si leggano le opinioni leggere di intellettuali e politici, tutti nascosti da un bel profilo social.

L’odore acre del sangue è forte.

Se non scrivi sei un fascista, scrivi!

E allora si va giù di brutto, pubblica gogna, pestaggio mediatico e vigliaccheria. E pensare che La Molisana era una sostenitrice delle Feste dell’Unità della zona. Ops abbiamo forse sbagliato qualcosa?

Abissine e tripoline diventano conchiglie e farfalline

La famiglia Ferro si scusa, cambia il nome alle due paste che da abissine e tripoline diventano conchiglie e farfalline. ( sperando che “farfalline” non sia considerato troppo sessista) Che se fossi in loro visto che, un battito di ali abbiamo visto cosa ha provocato, farfalline anche no. Fatto sta che l’umiliazione è totalizzante. Addio a un pezzo d’identità italiana.

Spero solo che l’azienda ne tragga beneficio da tutta questa triste storia, perché tra Grease misogino e la pasta fascista, fermate i webeti altrimenti domani: Pronti, a chi tocca?

author-sign

Ti potrebbe piacere anche...

Articoli popolari...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *