Confidenze

Intervista a Drusilla Foer

I colpi di fulmine esistono, anche se si tratta di persone che non conosci e magari non conoscerai mai. E’ quello che mi è successo la prima volta che ho visto Drusilla Foer da Piero Chiambretti, ospite fissa nella trasmissione “La Repubblica delle donne”.

Mi sono innamorata di lei all’istante, come migliaia di altre persone, ma io credo di provare qualcosa di unico, come migliaia di altre persone.

Ho iniziato a seguirla, ho approfondito, ho fatto ricerche e l’innamoramento si è tramutato in amore puro. Tra tutti gli artisti sceglierei lei per trascorrere un anno in un’ isola deserta. Mi ciberei dei suoi racconti, mi emozionerei con le sue avventure, sognerei di essere lì, con lei, negli anni ’70 a gestire “Secondhand Dru” e sarei felice.

Mai avrei immaginato Drusilla sistemarmi il giubbino che indosso, accarezzarmi i capelli mentre dice: “Che begli occhi che hai!”

Invece è tutto vero, è successo!

E’ successo ieri, al Teatro Comunale di Vicenza, grazie al suo presidente il dottor Enrico Hullweck che ringrazierò fino alla morte per la splendida sorpresa.

Quando l’ho vista, di fronte a me, ho alzato lo sguardo perché lei non finisce mai da quanto è alta. Splendida e straordinaria.

L’ho intervistata in velocità, mancavano 5 minuti all’inizio dello spettacolo. Avrei voluto stare con lei 3 ore, con calma scavare nel suo animo, farmi travolgere dai suoi pensieri e adorarla come fa una credente con la Madonna.

Eh lo so, per qualcuno esagero. Eppure è tutto quello che provo e non mi vergogno a dirlo perché, come lei, non conosco la vergogna. ( o perlomeno in questo caso no. )

Ecco come è andata la mia intervista a Drusilla Foer

Drusilla parla a Drusilla cosa le dice?

Ah povera vecchia! Un po’ di perdono verso te stessa. Verso i tuoi limiti, le tue fragilità. Fai un lavoro molto importante e fortunato perché comunichi con le persone e quindi smettila di lamentarti che non serve. Lamentarsi è un’abitudine cretina che poi si smette e non ci si ricorda più.

Lei racconta che l’eleganza è il modo di essere non certo un abito ben indossato. Non va un po’ in dicotomia con il fatto che è sempre “eleganzissima?”

Io mi vesto nello stesso modo da trent’anni. Ho trovato delle cose in cui sto bene e mi riconosco. Non so se sono elegante, di certo sono leale. La mia pelle sotto è molto simile alla mia pelle sopra.

Parla molto di lealtà, vorrei provare a chiederle si descrivere il genere umano attuale.

E’ un genere umano addolorato, impaurito. Quando si è addolorati e impauriti è difficile essere leali.

Quello che lei racconta nelle sue parodie credo siano delle interpretazioni che vanno oltre al rapporto Drusilla-Ornella o Drusilla-Giacomo. Possono essere dinamiche che sfociano in ogni contesto sociale, tra marito e moglie, fidanzati e così via.

I rapporti possiamo permetterceli tutti e quindi che si parli con una domestica o un fornaio bisogna tenere sempre presente dell’altro e l’ascolto di sè mentre si parla con l’altro e poi si può parlare con chiunque. Quello che fa la qualità di una persona è quanto si espone emotivamente.

Quello che non ha ancora detto lo potremmo leggere in “Tu non conosci la vergogna”?

Qualcosa non ho detto, anzi molte cose non ho raccontato nemmeno nel libro. Ho dei segreti forse non li racconterò o forse li racconterò una volta morta, così ho risolto.

Quand’è che Drusilla ha preso consapevolezza di essere Drusilla?

Quando ho conosciuto Hervé, mio marito. Ho visto nei suoi occhi quello che vedeva di me.

Da qui a qualche secondo il sipario del Teatro Comunale di Vicenza si è aperto. Sono state due ore colme, inebrianti, allegre e commoventi.

Drusilla è una donna ingombrante da quanto è il TUTTO! Per me

ciao Dru e GRAZIE per il tuo TEMPO

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