Violenza di genere

Di che colore sarà una storia d’amore?

Si sta avvicinando la giornata del 25 novembre e i femminicidi ahimè aumentano.

Nel 2018 sono state 142 le donne uccise ( + 0.7% ) solo in Italia, il dato positivo è che sono aumentate le denunce per maltrattamenti, e sai dove accadono per la maggior parte?

In famiglia, ma vah?

Vogliamo parlare del movente: GELOSIA E POSSESSO

Cosa manca agli uomini nel cervello, perché non sono in grado di accettare una fine, un no, una carriera, una donna che si ama?

Eppure hanno il 99% del codice genetico identico al nostro.

Cos’è quell’1% a decidere tutto?

Pare proprio di sì, lo dice la neuro scienza: le aree e i circuiti neuronali del cervello coinvolti nella risoluzione di problemi e conflitti, nel modo di affrontare lo stress e nel linguaggio sono DIVERSI nell’uomo e nella donna.

Per fartela breve noi abbiamo l’11% di neuroni in più solo nelle aree dell’ascolto e del linguaggio, quindi è tutta una questione di ormoni, o quasi.

IN CHE COSA SIAMO DIVERSI

Le donne sono emozione, per questo motivo lo “stare bene” con chi amano è di vitale importanza. Per farti capire meglio, una donna che ha litigato con il marito o con la sua migliore amica non trascorrerà la sua giornata in allegria. Cercherà di risolvere il problema e finché tutto non sarà sistemato, si sentirà male.

Per gli uomini non è così: essendo meno emotivi e concentrati per lo più sul raggiungimento dei propri obiettivi, staccano la mente e agiscono come non fosse successo nulla.

Le donne risolvono un conflitto parlando, lo fanno con più persone, non tanto per trovare risposte, ma perché sanno di essere ascoltate e mentre si sfogano trovano la soluzione.

Gli uomini invece parlano solo dopo aver risolto il problema, solo quando la faccenda si è conclusa. Se alla domanda “che cosa ti preoccupa amore?” lui dice “Niente” non ti stupire, è semplicemente sotto stress e non ha voglia di parlare.

Quando la donna insiste nel sapere cosa lo affligge, troverà solo un muro, e lui il tuo atteggiamento lo percepisce come una violazione alla sua privacy, una mancanza di rispetto, una rottura e ulteriore stress da aggiungere. Ecco perché dovremmo avere la forza di attendere che sia lui disposto a parlarne.

Nascono le incomprensioni anche per così poco: dovrebbero  mettersi in testa che una donna se ha un problema ne parla, cerca compagnia e comprensione, mica si ritirano nel silenzio assoluto, sono esattamente l’opposto.

Appurato che davvero uno viene da Marte e l’altra da Venere, la domanda resta la stessa.

Perché l’uomo arriva alla violenza?

Ci sono tante risposte, ma sono convinta che le cose cambierebbero se ci fosse una presa di coscienza di questo che ti sto per dire.

A te da piccolo hanno mai insegnato a esprimere le tue emozioni, ti hanno mai detto come fare se ti senti solo, se hai paura, se ti stai annoiando, se sei triste?

Quello che manca, a partire dall’infanzia, è una disarmante incapacità di insegnare a gestire le emozioni, a riconoscerle, a esprimerle senza vergogna, a poter dire sono arrabbiata o triste senza essere giudicati, a imparare come fare a superare il momento, a non reprimere un sentimento di delusione, ma dirlo con le parole giuste, agire con coscienza e consapevolezza.

Prevenzione e cultura ecco di che cosa ha bisogno la nostra società, la cura non deve essere la soluzione.

Rendere obbligatorio nelle scuole una materia che potremmo chiamare SENTIMENTI ED EMOZIONI cambierebbe il destino delle comunità future.

Il 25 novembre presso la Sala Nobile del Comune di Dueville la Commissione delle Pari Opportunità ha organizzato una serata alla “Violenza sulle donne” con ospiti d’eccezione, con una testimonianza vera di chi ha subito abusi. Cercheremo di approfondire il tema, di dare degli strumenti utili, di emozionarci per sentire.

Mi piacerebbe che venissi anche tu, dobbiamo continuare a parlarne, fare in modo che una donna che sta subendo una violenza non abbia più paura, perché non deve sentirsi sola e la sbagliata non è di certo lei.

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