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Gli amici più cari sono sempre più cari

Chissà se dobbiamo puntare il dito alla pandemia per il risultato di essere una popolazione sempre più sola. Gli amici più cari sono sempre più cari.

Il report “Digital 2023” riferito all’anno trascorso ha rilasciato per ogni paese un rapporto contenente trend e dati sul flusso social. “We are social” sono entrate nel merito anche del comportamento italiano, cosa ne è risultato?

Su 59 milioni di abitanti oltre 50 utilizzano internet e più di 43 milioni sono gli utenti attivi sui social media. E come lo fanno?

Comodi prima di tutto.

Lo smartphone, infatti, batte il kit computer-tastiera-mouse. Certo, un telefonino lo puoi mettere in tasca, un portatile no.

Se una decina di anni fa si trascorreva almeno sei ore e mezza alla settimana con gli amici, nel 2014 si è registrato un calo che è aumentato dalla pandemia. Le ore che abbiamo tolto agli amici, quelli in carne e ossa, non le abbiamo destinate ai famigliari, al coniuge o ai figli, ma alla nostra solitudine.

Una certa tranquillità personale fa bene, non c’è dubbio su questo. Ma se nelle ore che dovremmo dedicare a ricaricarci, le impegniamo al telefono, al tablet o al pc, cosa succede?

Noi, come esseri umani, facciamo fatica a prevedere ciò che ci fa bene e ciò che ci renderà felici. Molte delle cose che troviamo immediatamente soddisfacenti: dalla scelta del cibo spazzatura al posto della verdura, dalla scelta di un videogioco alla cena con nuovi potenziali amici, dalla spesa per gli oggetti a quella per le conoscenze future, non sono positive per la nostra salute a lungo termine, né fisica né mentale.

E oggi viviamo in un mondo in cui la maggior parte di noi è legata a dispositivi progettati da alcune delle persone più intelligenti del pianeta per catturare e mantenere la nostra attenzione, a scapito di tutto ciò che ci circonda.

Essere circondati da altri esseri umani, con tutta la loro confusione, il loro bisogno e la loro umanità, può essere difficile.

Quando sei difronte a una persona mica chiudi la pagina o cambi canale o abbandoni il gioco appena senti un accenno di fastidio; ti capita piuttosto di essere più paziente, generoso, lento e riflessivo di quanto non si possa essere su Instagram o Facebook.

È così che impariamo a essere più gentili. È così che espandiamo le nostre capacità sociali.

Questo non significa che le nostre vite online non siano “reali” o che tutto il tempo trascorso al telefono sia un terribile spreco. I social media possono aiutarci a restare in contatto con le persone che amiamo; possono aprirci nuove prospettive e metterci a disposizione più informazioni; possono essere un tramite per nuove relazioni.

Ma l’equilibrio è importante. E troppi di noi hanno perso l’equilibrio.

Sarà pure una solfa ribadire che dopo la pandemia molte persone sembrano essere rimaste isolate. Altre non sono riuscite ad esercitare i “muscoli” sociali e hanno deciso che sono troppo arrugginiti.

Anche a me capita di trovarmi in imbarazzo in alcune situazioni rispetto a come reagivo un tempo. Dire le cose sbagliate o arrabbiarmi su faccende cui prima ci avrei riso sopra. In alcuni casi cerco di ricordare a me stessa che la socializzazione, come qualsiasi altra abilità, richiede pratica. E i vantaggi del contatto umano superano di gran lunga l’imbarazzo di arrivarci. Più le persone sono connesse, più sono felici. L’isolamento – da soli o solo con i propri familiari – non è il modo in cui gli esseri umani sono stati fatti per vivere.

Molti adulti single sono profondamente legati agli amici e alla famiglia allargata, ma molti non lo sono. Inoltre, l’aumento del tempo trascorso da soli comprende in genere anche persone che sono single e non hanno figli, il che potrebbe rendere il crescente numero di adulti senza parenti ancora più a rischio con l’avanzare dell’età. Una parte di questo declino dell’amicizia potrebbe avere a che fare con il fatto che le persone hanno così tanto tempo a disposizione.

Ma la verità è che le persone trovano tempo per guardare la tv, restare connessi e poco a socializzare e comunicare. Sarebbe opportuno che la maggior parte di noi guardasse un programma in meno e trascorresse un’ora in più di persona, a telefono spento, con qualcuno a cui teniamo o che vorremmo conoscere.

La conclusione è chiara: gli esseri umani non sono fatti per stare da soli. Quando siamo isolati e segmentati gli uni dagli altri, le nostre società iniziano a sgretolarsi.

Le amicizie non salveranno il mondo o il Paese. Ma di sicuro possono salvare la nostra sanità mentale, rinforzare la nostra salute e rendere la vita migliore.

Per cui gli amici più cari sono sempre più cari

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