Confidenze

Mal sente grazie ai suoni zen

La sua voce trasmette serenità, le vibrazioni sono tutte positive e mi complimento per la sua gentilezza, così rara oggi. E’ molto proba­bile che Paul Bradley Couling sarà immortale. Mal sente grazie ai suoni zen, ecco le sue confidenze.

Gli intimi hanno il privilegio di chiamarlo Paul, per tutti lui è Mal.

Se da piccola, mentre cantavo la sigla di “Furia cavallo del west”, mi avessero detto che un giorno gli avrei fatto un’intervista, mi sarei fatta una sacrosanta risata, invece la vita ti riserva davvero molte sorprese.

Mal è la storia, forse i giovani di oggi non sanno di chi è quella voce anglo-italiana tanto amata quando sentono alcune canzoni pas­sare in radio, ma le canticchiano e questo è già tanto.

La sua carriera é stata un crescendo tra film, teatro e programmi televisivi, Mal, ancora oggi, è in piena attività con tour e con­ certi in tutta Italia, ma ha un piccolo problema, l’acufene.

Ne ho parlato con lui in questa intervista.

Quanto è importante per un cantante sentire anche la minima vibrazione di un suono?

Non è importante, di più, è fondamentale.

Ogni vibrazione influenza il tono della voce, il ritmo, la mu­sicalità. Se questa vibrazione è disturbata compro­ mette la performance del cantante. Chi soffre di acufene come me, deve convivere con un suono perenne che si mescola con il resto dei suoni esterni. Pensa allo sforzo che deve fare una per­ sona per scindere gli impulsi che vengono tra­ smessi dall’orecchio e quelli che arrivano dal mondo esterno.

Quando ti sei accorto di avere qualche pro­blema all’udito?

Non è successo all’improvviso, è stato graduale. La prima volta che mi sono accorto ero a Sharm in va­canza. Usciamo a fare un’escursione nel deserto, quando la guida ci invita a scendere dai cammelli per provare ad ascoltare il silenzio.

Ero convinto che lì vicino ci fosse un’oasi dove scorresse del­ l’acqua, perché quello era il rumore che mi arrivava al cervello. Così chiesi dov’era questo luogo incan­tato.

Appurato che non c’era nessuna oasi nei pa­raggi, ho capito che il rumore me lo stava trasmettendo il mio orecchio. È successo dieci anni fa, da quella volta porto un apparecchio acustico e la mia vita è molto cambiata.

Hai risolto iproblemi diacufene ascoltando mu­ sica Zen, me lo puoi spiegare?

Con questa nuova tecnologia sto cercando di risol­vere il mio disturbo. I suoni Zen aiutano a distrarre l’azione dell’acufene e l’orecchio viene riabilitato ad un nuovo suono. Oltretutto la musica Zen aiuta a ri­lassarsi completamente e con poche ore al giorno, per alcuni mesi, ho provato questo nuovo metodo. Sono felice di aver sperimentato una tecnologia così all’avanguardia e la consiglio a tutti quelli che soffrono di questo disturbo.

Che cosa ci fa Mal nella mia terra il Friuli Venezia Giulia?

Mia moglie è friulana e questo è già un ottimo mo­tivo del perché sono qui. Questa terra è straordina­ria, non solo per i paesaggi che la rendono unica, ma per lo stile di vita che si conduce.

Se penso a Roma, dove ho vissuto parecchi anni, non tornerei più indietro. Ricordo che al mattino perdevo ore per trovare un parcheggio, tutto era distante e il caos ovunque.

Qui potrei vivere anche senza macchina e devo dire che, crescere i miei figli in questa terra, che conserva ancora molti valori, è stata la scelta più bella che abbiamo fatto. Pensa che quando mi sposto per i concerti e le tournée non vedo l’ora di tornare a casa perché mi ricarico completamente, è come vivere in una Spa all’aperto.

Intervista pubblicata su La Piazza

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